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Il giro del mondo su un aereo a pannelli solari

Pubblicato su Stellanova 27 Aprile 2015

Possono tirare un sospiro di sollievo i sostenitori delle scie chimiche, e possono riposarsi anche tutti coloro che si accaniscono a smontare il fenomeno catalogandolo con il termine “bufala”. Da Abu Dhabi è decollato lo scorso 8 marzo il primo aereo interamente alimentato con pannelli solari. Niente carburante dunque, e perciò possiamo essere sicuri: niente scie chimiche. Il veicolo mentre scriviamo, è già alla sua sesta tappa. E' atterrato da poco nell' aereoporto di Nanchino, nella Cina Orientale, perpetrando il successo delle cinque tappe precedenti. Finora il totale dei chilometri percorsi da questo velivolo che conta solo sul Sole per la sua sussistenza, è di 7400 unità, pari al 20 per cento del totale.


L'aereo Solar Impulse 2, progettato in Svizzera, decollato da Abu Dhabi ha raggiunto Omar per poi volare verso l'India, il Myanmar e finalmente in Cina. Ora lo attende la parte più difficile della missione, perché i due piloti, Bertarnd Piccard e André Borschberg, dovranno sorvolare il Pacifico e arrivare negli Stati Uniti, facendo tappa – la settima – alle Hawaii. Dei due piloti, Bertarnd Piccard è in un certo senso “figlio d'arte”, perché suo padre è il famoso Jacque Piccard, il primo uomo a scendere nella Fossa della Marianne, a bordo del Batiscafo Trieste. Questa volta però il veicolo ha soprattutto il compito di dimostrare che si può viaggiare in modo ecologico lanciando il messaggio di un futuro “pulito” basato sulle energie rinnovabili. Dovrà per questo viaggiare per cinque giorni consecutivi a ogni tappa facendo affidamento soltanto sulle sue 17.248 celle fotovoltaiche in silicio. Sono loro a dare energia ai 4 motori elettrici, caricando inoltre 633 kg di batterie al litio.


Può bastare per il primo giro del mondo su un veicolo dalle ali lunghissime e sottili costruite in fibra di carbonio. Sono per l'appunto ali speciali dotate di celle fotovoltaiche. Un po' come gli uccelli, la forza di questo velivolo è nelle ali e questa volta in tutti i sensi. I due piloti sono anche coloro che lo hanno progettato e avranno ancora tempo fino a questa estate, dato che il giro dovrebbe concludersi fra luglio e agosto, per testarne tutte le capacità. “Siamo molto ambiziosi - hanno dichiarato i due – ma allo stesso tempo anche cauti perché sappiamo che si tratta di una grande sfida. Soltanto il tempo saprà dirci se sapremo superare tutti gli ostacoli relativi al tempo atmosferico, i problemi tecnici e quelli non meno problematici dovuti agli uomini e alla burocrazia”.


Il Solar Impulse 2 è progettato per volare giorno e notte, si spiega così la presenza delle batterie che si caricano durante il giorno per permettergli di volare anche di notte. L'unica fonte di energia per questo aereo è infatti, lo ribadiamo, il Sole. La sua apertura alare e di 72 metri, pur avendo un peso minimo di 2300 chilogrammi, praticamente il peso di un autoveicolo. Comprensibile se si pensa che lo spessore di ogni cella è di 135 microns, ovvero lo spessore di un capello umano. I problemi però iniziano nella cabina di pilotaggio, perché il pilota quando vi accede si ritrova a fare i conti con le stesse caratteristiche ambientali di un alpinista che scala l'Everest. Proprio come a 8500 metri, la cabina non pressurizzata fa i conti con una temperatura esterna di – 40 gradi C, che all'interno della cabina si riduce della metà grazie a una particolare sistema di isolamento termico. Ma sono pur sempre 20 gradi sottozero. Se poi aggiungiamo che tale veicolo può volare ad altitudini di gran lunga superiori a quelli tradizionali, capiamo meglio cosa vuol dire stare dentro una tale cabina di pilotaggio.


Lo spazio in cui deve rimanere il pilota per almeno 5 giorni consecutivi é di appena 3, 8 metri cubi. Le temperature all'interno della cabina possono variare da – 40 gradi a + 40 gradi C. Il sedile ha funzione sia di sedile che di toilet. E' equipaggiata con 6 bombole di ossigeno e con la maschera ad ossigeno, e con un co-pilota virtuale che consente di lanciare segnali all'interno dell'aereo in caso di necessità. Tuttavia, la sfida più importante i piloti la compiono controllando il proprio ciclo sonno veglia. Infatti possono riposare per brevi intervalli di 20 minuti, per un totale di 3 ore ogni ventiquattro ore, portando avanti ben cinque giorni consecutivi di volo. Un vero e proprio primato se si considera che il massimo di giorni di volo consecutivi nella storia è di 3 giorni. Per affrontare la sfida, i piloti sono dunque stati addestrati a delle tecniche meditative di autoipnosi. Raggiungeranno naturalmente, nella fase finale, l'Europa e chi vuole può seguire online il loro affascinante viaggio direttamente dal loro diario di bordo al seguente indirizzo: http://www.solarimpulse.com.

Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi.
(Leo Longanesi)
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